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Questo volume propone una lettura dell'attualismo come di una "riforma" della dialettica hegeliana, realizzata tramite l'innesto nell'idealismo di esigenze e di strumenti concettuali desunti dal pensiero kantiano. Gentile riconduce il movimento dialettico, generatore del reale, nell'atto del pensiero, radicalizzando il significato dei concetti kantiani della sintesi a priori e dell'Io trascendentale. Il volume segue il formarsi della prospettiva "kantiana" di Gentile dagli anni degli studi universitari, attraverso l'influenza di Jaja, Spaventa e De Sanctis e nei lavori storiografici giovanili, fino alla maturazione dell'attualismo; la ritrova come premessa fondamentale della concezione gentiliana dell'insegnamento della filosofia; ne sottolinea l'efficacia nella definizione del peculiare significato etico della religione nell'ambito del pensiero attualista; infine, discute il concetto gentiliano di tradizione nazionale mettendone in evidenza il significato spiritualistico, che deriva dal particolare canone trascendentale dal quale risulta determinato.